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Le corse disputate durante la quarantena aumentano la fama degli Esports

Il recente passato ha influenzato la vita di tutti quanti e ci auguriamo che una situazione simile non si ripeta. Rimanere per settimane o mesi confinati nella propria dimora dà vita a problemi di ogni tipo, da quelli economici a quelli più o meno banali. Anche la parte più nerd di noi stessi, dopo mesi di lockdown, aveva voglia di uscire di casa e tornare alla normalità.

Tuttavia, questa fase storica così eccezionale ha permesso di rendere possibili eventi che prima sarebbero stati impensabili. Un esempio? Immaginate piloti ufficiali di auto, influencer, calciatori e altri sportivi che si sfidano da casa propria, utilizzando volante e pedaliera, in gare di Formula 1 virtuali trasmesse in diretta su piattaforme come Twitch e Youtube o addirittura in TV. 

Questo mini campionato motoristico si è svolto utilizzando il videogioco di guida F1 2019, titolo sviluppato dalla Codemasters, ed è stato organizzato direttamente dalla Formula 1.Questo è però uno fra i tanti episodi che hanno fornito intrattenimento a migliaia se non milioni di persone a completa distanza e in tutto il mondo.

Un’altra sfida a quattro ruote che per ovvie ragioni non è stato possibile disputare, ma che ha avuto la sua versione videoludica è la 24 ore di Le Mans, una gara che ha inizio alle 15.00 e che termina alla stessa ora del giorno dopo. 

Per gli appassionati è un classico del motorsport, un vero e proprio evento divenuto tradizione. L’edizione virtuale svoltasi sulla piattaforma simulativa rFactor 2, ha visto come partecipanti piloti di ogni tipo provenienti da categorie del tutto differenti tra loro. Il parco piloti è talmente blasonato che nella vita reale sarebbe impossibile anche solo da immaginare.

Piloti F1 e Simdriver fianco a fianco

Ciò che ha fatto scegliere di trattare questi eventi virtuali motoristici piuttosto che altre competizioni disputate durante il lockdown è sostanzialmente un fattore: i simdriver.

I simdriver sono piloti di simulatori di guida professionistici, quindi stipendiati, ma soprattutto ricchi di talento. Durante questi eventi hanno avuto modo di mettersi in mostra: prima delle gare di Formula 1 virtuali a cui partecipavano i piloti “veri”, si svolgeva la corsa riservata ai piloti ufficiali virtuali le cui prestazioni di livello assoluto hanno mostrato a tutto il mondo quanto si può andare veloci. 

Al contrario durante la 24 ore di Le Mans virtuale i simdriver hanno guidato a fianco dei loro colleghi che corrono su auto reali. Di fatto il regolamento stesso obbligava i team ufficiali come Ferrari, Porsche ecc. a far correre almeno 2 simdriver e 2 piloti con tanto di licenza da pilota professionista. 

L’accostamento di giovani atleti di esport motoristici a nomi celebri dei più importanti campionati mondiali, ha messo così in risalto la qualità e il livello di intrattenimento che gli sport praticati tramite videogiochi possono offrire. Anche a coloro che non hanno mai avuto un approccio diretto con questa realtà.

Stando ai dati forniti dal rapporto del 2019 di IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association), già durante lo scorso anno vi è stato un incremento di popolarità degli esports nel nostro paese. Ciò che ci aspettiamo da questo rocambolesco 2020 quindi, è uno sviluppo esponenziale nel numero di persone che si avvicineranno a questo mondo per farne parte o semplicemente per seguire questa forma di intrattenimento.

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